Ingredienti per 2 persone
2 Gallette genovesi;
160 gr. di tonno conservato;
2 pomodori maturi;
6 acciughe salate;
15 olive Taggiasche;
2 uova sode;
1 cucchiaio di Capperi;
1 spicchio piccolo di Aglio;
1 pizzico di Origano;
1 pizzico di trito di Prezzemolo;
olio e sale q.b.
Preparazione e Storia della Capponadda
(testi a cura di Francesco Gardella)
“LA RICETTA DELLA CAPPONADDA COME LA INTERPRETIAMO NOI”
Spezzettare le gallette e inumidirle con acqua in modo che si ammorbidiscano; metterle in una ciotola e aggiungere i pomodori tagliati a pezzettini, le acciughe sfilettate e divise ciascuna in 4 parti, il tonno sminuzzato, i capperi, le olive e lo spicchio di aglio tritato finemente. Condire con olio d’oliva ligure, sale, un pizzico di prezzemolo e un po’ di origano. Disporre il tutto in un piatto di portata avendo cura di mettere in bella mostra le uova tagliate a spicchi e alcune fettine grandi di pomodoro.
“STORIA E LEGGENDA DELLA CAPPONADDA”
La Capponadda nel panorama della Gastronomia Genovese deve essere collocata tra i piatti di estrazione marinaresca. E’ fondamentalmente un’insalata, un’insieme cioè di diversi ingredienti, che lega prodotti di mare con quelli di terra. L’abbinamento terra-mare rappresenta in Liguria, insieme ai ravioli, ai “ripieni” e alle torte di verdure, uno degli elementi caratterizzanti della “cucina povera”. Nella ricetta che ho proposto utilizzo il tonno conservato ma storicamente i nostri pescatori la preparavano con il “musciamme” (filetto di Delfino – oggi giustamente proibito). I Marinai Genovesi apprezzavano questo piatto che, non avendo alcuna necessità di cottura, potevano prepararsi facilmente sulle barche durante i lunghi periodi di pesca.
A Carloforte in Sardegna, famosa per le proprie tonnare, preparavano e preparano ancora adesso la Capponadda utilizzando il “musciamme” di Tonno ottenuto lavorando la “ventresca” che è una delle sue parti più pregiate. Desidero ricordare che a Carloforte parlano il dialetto Genovese e hanno mantenuto tradizioni Liguri a causa di un antichissimo legame storico-culturale con Pegli (allora piccolo “Borgo” di esperti pescatori oggi inglobato nel Comune di Genova).
La seguente descrizione è stata tratta dal sito web “www.carloforte.net”:
“Mille Liguri nell’ottobre del 1541, al seguito dei Lomellini, Signori di Pegli (Genova), approdarono a Tabarka, isola della Tunisia, per dedicarsi alla pesca del corallo. All’inizio del ‘700, per le ripetute incursioni dei pirati barbareschi e per l’impoverimento dei banchi coralliferi, i Tabarkini accettarono l’invito di Carlo Emanuele III di Savoia, re del regno Sardo Piemontese, e si trasferirono nell’isola di S.Pietro allora disabitata; fondarono quindi la città di Carloforte in onore del sovrano. Nell’isola di San Pietro essi proseguirono le attività di sempre dedicandosi alla pesca del tonno, del corallo e alla produzione di sale”.
“SUGGERIMENTO”
A chi in estate vuole godersi il mare senza la preoccupazione del pranzo del mezzogiorno suggerisco di preparare, la mattina prima di recarsi in spiaggia, questo piatto semplicissimo e gustosissimo che può essere conservato anche a temperatura ambiente.