Varietà primaverile-estiva, la rossa genovese (Allium coepa) è una cipolla sferica, leggermente schiacciata ai poli, da sempre concentrata nel comune di Zerli, nella frazione di Nè, località che, sia per questo sia per la qualità dei bulbi che vi si producono, è soprannominata “il paese delle cipolle”.
Il bulbo di grandezza media (diametro trasversale mm 70; altezza mm 45-50) risulta molto dolce e serbevole. È un’ottima razza rosea che attraverso la selezione, praticata in campo dagli stessi agricoltori, ha conseguito notevole miglioramento di forma e di volume. Molto apprezzata per le sue caratteristiche di dolcezza, è consumata preferibilmente cruda.
Curiosità
La cipolla veniva considerata una coltura sfruttatrice tanto che in alcuni contratti di affitto la comprendevano tra le colture vietate. L’affermazione aveva origine dalla marcata esigenza in concimazioni azotate: per questo motivo è utile farla precedere da una leguminosa (fagiolo, fava da seme, pisello, fava, ecc.).
Di probabile origine asiatica, la cipolla era già nota ai Caldei. Presente anche sulla tavola dei Faraoni, è rimpianta nella Bibbia dagli Ebrei scacciati dall’Egitto. Era spesso alla base dei piatti dell’antica Grecia e lo stesso Locullo la nomina in saporite pietanze della Roma imperiale.