Asparago violetto di Albenga

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Asparago violetto
L'asparago violetto di Albenga

I caratteri distintivi dell’asparago violetto di Albenga (Asparagus officinalis L.) sono rappresentati dal colore viola del turione, dalla dimensione medio-grossa, dal sapore più delicato rispetto alle razze comuni e dal vigore della pianta. Questi sono comunque caratteri influenzati fortemente dalle tecniche di coltivazione e dalla natura del terreno sia che vengano a mutare le condizioni ecologiche più propizie, sia che non si provveda alla sistematica selezione delle piante madri e quindi del seme.

Produzione

È una varietà caratterizzata da una maturazione di tipo scalare, cioè non contemporanea. Si esegue comunque una coltivazione di tipo primaverile – precoce, con periodo di raccolta relativamente breve e una coltivazione media e tardiva, la cui raccolta si prolunga per diversi giorni.

L’Asparago violetto di Albenga è un Presidio Slow Food

Presìdio Slow FoodNel 1970 l’asparago violetto era coltivato su 143 ettari che si sono ridotti, nel 2000 a meno di 10. I contadini, infatti, si rivolgono a colture più redditizie e a produzioni con cicli più brevi, in modo da effettuare almeno due raccolti l’anno. Questa riduzione drastica rischia di spazzare via un ortaggio che tutto il mondo ci invidia.

Il Presidio ha riunito gli ultimi produttori allo scopo di far conoscere l’asparago Violetto, valorizzarlo e favorire la ripresa della sua coltivazione, in modo che diventi remunerativo nonostante i costi elevatissimi della mandopera.

Curiosità

La bontà degli asparagi di Albenga si apprezza cuocendo l’ortaggio semplicemente a vapore e condendolo all’agro. Diffuso è l’uso di consumare l’asparago alla parmigiana con o senza l’aggiunta di un uovo sopra. La loro delicatezza li rende adatti ad essere uniti a piatti di carne bianca e di pesce.

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